Twingo Renault Sport

Con telaio Sport o Cup, il divertimento è assicurato...

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    Twingo Renault Sport

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    Con questa versione cattiva la city-car francese completa la sua metamorfosi: comparsa sul mercato nei primi anni 90 quasi come una “Espace in scala ridotta”, sfoggiando versatilità e spazio interno da record, la nuova Twngo si è vista costretta a seguire le attuali tendenze del mercato, abbandonando i panni di tranquilla cittadina e logica tuttofare per vestirne altri più sbarazzini ed intriganti. Questa nuova Twingo RS ribadisce invece in maniera chiara questo concetto, quasi come un punto esclamativo, e lo fa puntando più alla sostanza che all’apparenza, con interventi mirati nelle parti più nascoste della vettura, quelle che determinano un comportamento stradale degno di fregiarsi dell’appellativo “SPORT” che per Renault ha un significato molto particolare.

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    ESTETICA E ABITACOLO
    Nuova ampia apertura anteriore per l’aria di raffreddamento del propulsore, parafanghi anteriori e posteriori allargati, terminale di scarico cromato, decorazioni dei fendinebbia, gusci dei retrovisori, cerchi in alluminio da 17 pollici e spoiler sul lunotto la distinguono nettamente dagli altri modelli della gamma. Twingo Renault Sport inoltre monta pneumatici più larghi e ribassati (195/45 R16 o 195/40 R17), con cerchi in alluminio che ospitano dischi e pinze maggiorati. Su questo modello, inoltre, si inaugura un nuovo colore, ispirato alla Twingo Concept: il Grigio Altica. La proposta è completata da altre tre tinte metallizzate (Nero nacré, Blu estremo e Grigio platino) ed una tinta opaca (Rosso vivo). Il livello di caratterizzazione prosegue all’interno dell’abitacolo, in cui spicca il volante sportivo rivestito in pelle traforata e sedili sportivi Renault Sport oltre alle numerose personalizzazioni stilistiche.

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    TELAIO: SPORT O CUP
    La nuova arrivata dispone di due telai: Sport e Cup. Le carreggiate sono state allargate di 60 mm anteriormente e 59 mm posteriormente rispetto a Twingo GT, ottenendo una maggiore stabilità ed una migliore aderenza trasversale. L’avantreno è di tipo pseudo Mc Pherson, con braccio inferiore in alluminio. L’adozione di biellette di spinta sugli ammortizzatori migliora il rendimento della barra stabilizzatrice garantendo, di conseguenza, un miglior controllo del rollio. Al posteriore, invece, è presente un’architettura di tipo ad H a geometria programmata. La barra antirollio posteriore, di 24 mm di diametro (contro 22,5 mm per Twingo GT), procura un guadagno di rigidità del 25%. Rispetto a Twingo GT, il baricentro è più basso, grazie all’assetto ribassato di 10 mm e caratterizzato da maggiore indice di rigidità delle molle (+30% rispetto a Twingo GT) e della taratura degli ammortizzatori (+30% anche in questo caso).

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    L’ulteriore configurazione Cup offre un layout ancora più spinto, predisposto per la pista: l’assetto è ulteriormente ribassato di 4 mm rispetto a Twingo Renault Sport con telaio Sport. Per ottimizzare le performance è stato potenziato il controllo dei movimenti della scocca tramite la regolazione degli ammortizzatori e l’aumento della rigidità delle molle (10% all’anteriore e al posteriore). L’impianto frenante di Twingo Renault Sport eredita i dischi di Mégane II (280 mm ventilati anteriormente e 240 mm posteriormente) mentre, per le pinze, beneficia anteriormente di quelle di New Laguna (57 mm) e, posteriormente, di quelle di Mégane II (34 mm). Nella dotazione di serie figurano, ovviamente, ABS ed ESP (escludibile).

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    MOTORE: “DICA CENTO-33”
    Twingo Renault Sport è equipaggiata con il propulsore aspirato 1.6 16v che eroga una potenza di 133 CV a 6.750 g/min con una coppia massima di 160 Nm a 4.400 g/min. Le modifiche all’unità di 1.598 cc sono andate nella direzione di incrementare adeguatamente il suo carattere per raggiungere un grado di brio ottimale: nuova farfalla di aspirazione e ottimizzazione dei condotti di aspirazione; nuova geometria di distribuzione (alzata di 11 mm invece di 9 mm in media); miglioramento del rendimento termodinamico, variatore di fase continuo dell’albero a camme dell’aspirazione per migliorare le performance a tutti i regimi di utilizzo. Modifiche hanno riguardato anche l’impianto di scarico (del tipo 4 in 1) e la trasmissione, caratterizzata da un cambio evoluto grazie all’adozione di rapporti più ravvicinati. Accreditata di un peso pari a 1.049 kg (a secco), Renault dichiara un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,7 secondi e toccando una velocità di punta di 201 km/h, limitata a 7.000 g/min. Il consumo è pari a 7 l/100 km (emissioni di CO2 di 165 g/km).

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    PRIMO CONTATTO: VELOCE E PRECISA
    Saliti a bordo, la ricerca della posizione di guida ottimale è ostacolata dalla mancanza della regolazione in profondità del volante, che avremmo preferito anche un po’ più verticale. Trovato comunque il giusto compromesso avviamo il propulsore, la cui voce non lascia dubbi sulla vocazione della vettura: in Renault hanno posto particolare attenzione a questo aspetto ed il sound ottenuto è sicuramente appagante. Una volta in marcia si apprezzano subito la buona risposta dello sterzo e la ottima manovrabilità del cambio, che presenta rapporti corti e ravvicinati.
    Un aspetto particolarmente positivo è rappresentato dal reparto sospensioni: ci aspettavamo una vettura rigida nemica delle minime asperità ed invece l’assorbimento è superiore ad ogni più rosea previsione. Niente scossoni o effetto tavoletta: anche sui famigerati rallentatori artificiali basta prestare la normale attenzione per salvaguardare adeguatamente le vertebre degli occupanti e le parti meccaniche più esposte a rischi.
    La ricerca del limite del mezzo si rivela un gioco piacevole: nonostante la coppia posizionata abbastanza in alto, il propulsore risponde con prontezza fin dai regimi più bassi, offrendo una spinta corposa e costante che permette uno sfruttamento ottimale della potenza senza imporre cambiate frequenti anche su percorsi tortuosi. Buono anche l’allungo fino a 7.000 giri, quando l’accensione dell’apposita spia inserita nel contagiri ci “consiglia” il passaggio al rapporto superiore.
    Se misure, peso e caratteristiche della RS facevano certamente presagire un buon comportamento nei tratti più tormentati, non ci aspettavamo una risposta così positiva anche nei curvoni veloci, dove addirittura la vettura trasmette una confidenza anche superiore: si avverte chiaramente una notevole rigidità torsionale che permette traiettorie pennellate e precise senza sforzo apparente. Veramente un buon risultato che conferma ancora una volta l’abilità dei tecnici del reparto sportivo Renault nel trasformare tranquille berline in appaganti belvette da pista.
    Queste considerazioni, valide per la configurazione CUP, sono riscontrabili anche nel comportamento della sorella meno “spinta”, lievemente meno reattiva specie nelle situazioni limite ed a velocità più elevate.

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    DOTAZIONI E PREZZI
    Di solito non commentiamo i prezzi, ma nel caso della Twingo RS ci sentiamo di poter fare un’eccezione: i 15.200 euro (1.500 euro in meno della C2 VTS e ben 3.000 euro in meno della 500 Abarth) a cui viene proposta sono una bella sorpresa per i potenziali acquirenti, che aggiungendo altri 500 euro potranno accedere alla versione CUP.
    Di serie troviamo tutto quello che serve: dall’ ESP (disinseribile) al climatizzatore automatico, mentre sono optional a pagamento il tetto apribile, il cruise control ed un impianto stereo più potente.

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    Testo tratto da omniauto.it (http://www.omniauto.it/magazine/6141/twingo-renault-sport)


    Video - Twingo Renault Sport







     
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